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CAMMINA SULLE PUNTE
Camminare sulle punte è un atteggiamento molto frequente nei bimbi al di sotto dei 2/3 anni di età.
Questo atteggiamento rientra in una NORMALE FASE DI SVILUPPO: i bambini piccoli esplorano diversi modi di muoversi; generalmente questa postura tende a diminuire intorno ai 2-3 anni di età, man mano che il bambino acquista forza muscolare, equilibrio e controllo motorio.
PERCHE’ CAMMINA SULLE PUNTE
Altre possibili motivazioni all’origine di questo comportamento possono essere:
- GIOCO E IMITAZIONE: I bambini spesso imitano comportamenti che vedono negli adulti o nei loro coetanei (camminare sulle punte può sembrare divertente o interessante per loro)
- SENSIBILITA’ SENSORIALE: Alcuni bambini hanno una maggiore sensibilità ai diversi tipi di superficie sotto i piedi. Camminare sulle punte può essere una risposta a questa sensibilità.
- ABITUDINE: Alcuni bambini possono semplicemente sviluppare l’abitudine di camminare sulle punte senza che ci sia un motivo specifico.
Escluse queste iniziali condizioni, alla radice dell’atteggiamento possono esserci squilibri o scompensi fisiologici come:
- TONO MUSCOLARE ELEVATO, specialmente nei polpacci.
- TENSIONI nella fascia plantare, nei polpacci o nel tendine d’Achille.
Esistono, poi, POSSIBILI CAUSE PATOLOGICHE PIU’ RARE (Disturbi neuromuscolari, Disturbo dello spettro autistico, Problemi neurologici che alterano la propriocezione e il controllo motorio).
CAMMINA SULLE PUNTE: L’AIUTO DALL’OSTEOPATIA
QUALE AIUTO DALL’OSTEOPATIA?
L’osteopatia si concentra sul benessere globale del corpo. Prende in considerazione le connessioni tra muscoli, ossa, articolazioni e sistema nervoso. Nel caso in cui il tuo bimbo cammini sulle punte, l’osteopata interverrà con:
- una VALUTAZIONE GLOBALE della postura, del movimento e della mobilità articolare per individuare eventuali squilibri o scompensi.
- MANIPOLAZIONI DELICATE per rilasciare le tensioni nei polpacci, nella fascia plantare e nel tendine d’Achille.
- STIMOLAZIONI della MOBILITA’ ARTICOLARE, del corretto movimento del piede e della caviglia (inducendo il bambino a poggiare il tallone a terra).
- STIMOLAZIONE dell’attività del SISTEMA NERVOSO CENTRALE (allentando così quelle tensioni che influenzano il controllo motorio).
Quando è necessario, inoltre, l’osteopata suggerisce ESERCIZI per stimolare la propriocezione e il corretto appoggio del piede.
CAMMINA SULLE PUNTE:IL CONSIGLIO DELL’OSTEOPATA
COSA VI CONSIGLIAMO
Osservate se il vostro bambino cammina sulle punte quando appoggia i piedi su alcune superfici: una reazione momentanea rispetto alla percezione tattile di freddo/caldo, duro/morbido, liscio/ruvido è normale.
Provate a notare se la camminata “in punta” si attiva in certi momenti della giornata (ingresso a scuola) o in determinate situazioni (dopo un rimprovero, davanti ad estranei o a specifiche richieste,…), come risposta a emozioni forti (eccitazione, ansia o stress). Alcuni studi hanno evidenziato come certi comportamenti motori fungano da autoregolazione emotiva: il bambino potrebbe attivare la camminata sulle punte quando si sente sopraffatto o nervoso.
E’ sempre utile, in casa:
- lasciare il bambino più tempo possibile scalzo o con calzini antiscivolo, in modo che il piede sia a contatto con il pavimento
- provare percorsi di salita e discesa
- giocare a camminare, insieme a lui, tenendo il peso e l’equilibrio sui talloni
- giocare alla “camminata combinata”, facendo appoggiare completamente i suoi piedini sopra il collo dei vostri, sostenendolo per le mani
- Quando possibile, farlo camminare scalzo sulla sabbia.
CAMMINA SULLE PUNTE: COSA FARE?
IN QUALI CASI E’ BENE CONSULTARE UN PROFESSIONISTA?
Se il bambino continua a camminare sulle punte dopo i 3-4 anni o se emergono altri segnali di difficoltà motoria/comportamentale, è consigliabile rivolgersi a uno specialista: il PEDIATRA può fare una valutazione generale; l’OSTEOPATA ha un approccio più funzionale e preventivo.
Solo se necessario e per escludere cause sottostanti più gravi, si può interpellare il fisioterapista o il neurologo.
Un intervento tempestivo è l’approccio migliore per FAVORIRE UNO SVILUPPO ARMONIOSO e PREVENIRE PROBLEMI futuri.
Camminare sulle punte è un comportamento comune nei bambini piccoli, specialmente nei primi anni di vita.
Ma se questo atteggiamento si protrae oltre i 3-4 anni di età, è consigliabile consultare un Pediatra o un Osteopata
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Osteopathy Plus nasce da un team di professionisti preparati, che si contraddistingue per una metodologia di lavoro comune e tanta voglia di crescere.
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Il trattamento manuale osteopatico ha come obiettivo ristabilire la giusta interazione tra le componenti del corpo e quindi favorire il processo di autoguarigione.
L’osteopatia riequilibra le funzioni vitali ed agisce sia sul piano curativo che su quello preventivo; è adatta a tutte le fasce di età ed è efficace nel trattamento di diversi disturbi.
Perche potresti necessitare di un Pronto intervento osteopatico?
Infortuni a livello muscolo-tendineo, episodi di vertigine o labirintite, lombalgie e cefalee acute, cervicalgie, sono solo alcuni esempi di situazioni nelle quali potresti necessitare un intervento osteopatico d’urgenza.
Molte di queste problematiche traggono infatti immediato giovamento già dopo il primo intervento rapido osteopatico poiché quest’ultimo va a limitare, se non addirittura evitare, l’utilizzo di farmaci antidolorifici o antinfiammatori che altrimenti si renderebbero indispensabili.
Un approccio di “PRONTO INTERVENTO” è determinante anche in casi di trauma poiché incide positivamente sui tempi di recupero e di guarigione. Sempre in caso di trauma la valutazione osteopatica fornisce una valutazione oggettiva della gravità e, quando necessario, indirizza la persona verso lo specialista di competenza.
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Le pratiche manipolative che l’osteopatia impiega hanno l’obiettivo di ristabilire la giusta interazione tra le componenti del corpo e quindi favorire il processo di autoguarigione.
L’osteopatia è importante nei seguenti campi:
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- Apparato Cardio – circolatorio
- Apparato Gastro – intestinale
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Il dolore cronico si caratterizza come un fenomeno estremamente complesso e diffuso.
Può essere definito, dal punto di vista medico, come un dolore che persiste per più di 3 mesi dal sopraggiunto danno e che dura oltre il naturale tempo di guarigione previsto; può inoltre essere associato a patologie quali il diabete, l’artrite, la fibromialgia o il tumore.
Il dolore cronico viene considerato non solo un semplice sintomo ma una vera e propria malattia: è difatti un’importante causa di sofferenza fisica ed emotiva (depressione), di disturbi del sonno, di forti disagi nella vita sociale, familiare e lavorativa.