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CIUCCIO E SUZIONE

La suzione è un gesto importante per i bambini e un atto spontaneo, già presente prima della nascita. Essa costituisce l’attività principale del neonato nei primi mesi di vita e anche successivamente: nella cosiddetta fase orale, infatti, il bambino continua a usare la bocca per conoscere il mondo attorno a sé.

La suzione ha un potere tranquillizzante e autoconsolatorio, che ricorda al neonato il gesto di attaccarsi al seno materno. L’atto di succhiare aiuta il bambino a rilassarsi, regolarizzare il sonno e calmarsi nei momenti di stress; inoltre stimola la produzione di serotonina: l’ormone della felicità.

Di base, quindi, si può affermare che il ciuccio, se utilizzato con criterio, apporta benefici sia dal punto di vista fisiologico che affettivo.

Di seguito presentiamo alcuni elementi che possono essere d’aiuto per stabilire come, eventualmente, proporlo al vostro bimbo.

ASPETTI POSITIVI DEL CIUCCIO

Aspetti positivi dell’uso del ciuccio:

  • E’ facilmente sterilizzabile (in acqua bollente);
  • In caso di usura, lo si sostituisce con uno nuovo;
  • E’ in silicone: materiale igienico, che non trattiene odori o sapori;
  • Secondo la SIDO, la Società Italiana Ortodonzia, utilizzare il ciuccio nei primi periodi di vita stimola l’attività neuromuscolare, aiuta a mantenere in movimento e rinforzare i muscoli di viso e lingua, preparandoli alla fase successiva: la masticazione.
  • Molti i pediatri consigliano l’uso del ciuccio in quanto sembrerebbe diminuire i casi di SIDS, la morte improvvisa dei bambini sotto l’anno (definita anche “morte in culla”)

ASPETTI NEGATIVI DEL CIUCCIO

Possibili rischi legati all’uso del ciuccio:

  • La suzione prolungata favorisce l’insorgenza di otiti, poiché facilita il reflusso di secrezioni nasofaringee all’interno della tuba di Eustachio e il relativo ristagno;
  • Il ciuccio ha un’azione “schermante” tra lingua e palato che può provocare uno sviluppo non fisiologico della bocca con relative problematiche dentali.

Per evitare lo sviluppo di malocclusioni, quindi, dai 18 mesi è bene ridurre il suo utilizzo e poi eliminarlo definitivamente tra il secondo e terzo anno di età

CONCLUSIONE: CIUCCIO SI, CIUCCIO NO

IN CONCLUSIONE: CIUCCIO Sì O CIUCCIO NO?

L’uso del ciuccio, se prolungato oltre i 3 anni di età, rappresenta il maggior fattore di rischio nello sviluppo di problemi ortodontici quali malocclusioni, morso aperto o morso incrociato.

Una forma del palato non consona, incide negativamente sulla funzione respiratoria, articolatoria del linguaggio, sulla deglutizione; può arrivare a determinare asimmetrie facciali/craniche che, a loro volta, influenzano la colonna vertebrale, con comparsa di difficoltà motorie.

Tuttavia, se tenuta sotto controllo e usata con criterio, l’uso del ciuccio non causa nessun problema.

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Il ciuccio è un grande alleato per i genitori e per il neonato… se utilizzato con criterio.
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2025 MAGGIO II° ARTICOLO: CIUCCIO Sì, CIUCCIO NO: COSA
E’ MEGLIO?

La suzione è un gesto importante per i bambini e un atto spontaneo, già presente
prima della nascita. Essa costituisce l’attività principale del neonato nei primi mesi
di vita e anche successivamente: nella cosiddetta fase orale, infatti, il bambino
continua a usare la bocca per conoscere il mondo attorno a sé.
La suzione ha un potere tranquillizzante e autoconsolatorio, che ricorda al
neonato il gesto di attaccarsi al seno materno. L’atto di succhiare aiuta il bambino
a rilassarsi, regolarizzare il sonno e calmarsi nei momenti di stress; inoltre stimola
la produzione di serotonina: l’ormone della felicità.
Di base, quindi, si può affermare che il ciuccio, se utilizzato con criterio, apporta
benefici sia dal punto di vista fisiologico che affettivo.
Di seguito presentiamo alcuni elementi che possono essere d’aiuto per stabilire
come, eventualmente, proporlo al vostro bimbo.
Aspetti positivi dell’uso del ciuccio:
• E’ facilmente sterilizzabile (in acqua bollente);
• In caso di usura, lo si sostituisce con uno nuovo;
• E’ in silicone: materiale igienico, che non trattiene odori o sapori;
• Secondo la SIDO, la Società Italiana Ortodonzia, utilizzare il ciuccio nei primi
periodi di vita stimola l’attività neuromuscolare, aiuta a mantenere in
movimento e rinforzare i muscoli di viso e lingua, preparandoli alla fase
successiva: la masticazione.
• Molti i pediatri consigliano l’uso del ciuccio in quanto sembrerebbe diminuire i
casi di SIDS, la morte improvvisa dei bambini sotto l’anno (definita anche
“morte in culla”)
Possibili rischi legati all’uso del ciuccio:
• La suzione prolungata favorisce l’insorgenza di otiti, poiché facilita il reflusso
di secrezioni nasofaringee all’interno della tuba di Eustachio e il relativo
ristagno;
• Il ciuccio ha un’azione “schermante” tra lingua e palato che può provocare
uno sviluppo non fisiologico della bocca con relative problematiche dentali.

Per evitare lo sviluppo di malocclusioni, quindi, dai 18 mesi è bene ridurre il
suo utilizzo e poi eliminarlo definitivamente tra il secondo e terzo anno di età

IN CONCLUSIONE: CIUCCIO Sì O CIUCCIO NO?
L’uso del ciuccio, se prolungato oltre i 3 anni di età, rappresenta il maggior fattore
di rischio nello sviluppo di problemi ortodontici quali malocclusioni, morso aperto o
morso incrociato. Una forma del palato non consona, incide negativamente sulla
funzione respiratoria, articolatoria del linguaggio, sulla deglutizione; può arrivare a
determinare asimmetrie facciali/craniche che, a loro volta, influenzano la colonna
vertebrale, con comparsa di difficoltà motorie.
Tuttavia, se tenuta sotto controllo e usata con criterio, l’uso del ciuccio non causa
nessun problema.
Osteopata - ciuccio - Osteopathy Plus Centro osteopatico a Erbusco in Franciacorta - CIUCCIO SI, CIUCCIO NO

L’Osteopata nel cuore della Franciacorta

Osteopathy Plus nasce da un team di professionisti preparati, che si contraddistingue per una metodologia di lavoro comune e tanta voglia di crescere.

Il punto di forza del nostro gruppo risiede nelle competenze specifiche acquisite da ogni operatore, ciò consente di poter rispondere nel modo migliore alle esigenze del singolo paziente.

Il trattamento manuale osteopatico ha come obiettivo ristabilire la giusta interazione tra le componenti del corpo e quindi favorire il processo di autoguarigione.

L’osteopatia riequilibra le funzioni vitali ed agisce sia sul piano curativo che su quello preventivo; è adatta a tutte le fasce di età ed è efficace nel trattamento di diversi disturbi.

Perche potresti necessitare di un Pronto intervento osteopatico?

Infortuni a livello muscolo-tendineo, episodi di vertigine o labirintite, lombalgie e cefalee acute, cervicalgie, sono solo alcuni esempi di situazioni nelle quali potresti necessitare un intervento osteopatico d’urgenza.

Molte di queste problematiche traggono infatti immediato giovamento già dopo il primo intervento rapido osteopatico poiché quest’ultimo va a limitare, se non addirittura evitare, l’utilizzo di farmaci antidolorifici o antinfiammatori che altrimenti si renderebbero indispensabili.

Un approccio di “PRONTO INTERVENTO” è determinante anche in casi di trauma poiché incide positivamente sui tempi di recupero e di guarigione. Sempre in caso di trauma la valutazione osteopatica fornisce una valutazione oggettiva della gravità e, quando necessario, indirizza la persona verso lo specialista di competenza.

Migliora la tua vita con l’osteopatia

L’osteopatia è una terapia manuale adatta a tutte le fasce d’età.

Le pratiche manipolative che l’osteopatia impiega hanno l’obiettivo di ristabilire la giusta interazione tra le componenti del corpo e quindi favorire il processo di autoguarigione.

L’osteopatia è importante nei seguenti campi:

  • Apparato Muscolo – scheletrico
  • Apparato Neurologico
  • Apparato Neuro – vegetativo
  • Apparato Cardio – circolatorio
  • Apparato Gastro – intestinale
  • Apparato Uro – genitale

La valutazione osteopatica come soluzione a quel dolore che ti perseguita

Il dolore cronico si caratterizza come un fenomeno estremamente complesso e diffuso.

Può essere definito, dal punto di vista medico, come un dolore che persiste per più di 3 mesi dal sopraggiunto danno e che dura oltre il naturale tempo di guarigione previsto; può inoltre essere associato a patologie quali il diabete, l’artrite, la fibromialgia o il tumore.

Il dolore cronico viene considerato non solo un semplice sintomo ma una vera e propria malattia: è difatti un’importante causa di sofferenza fisica ed emotiva (depressione), di disturbi del sonno, di forti disagi nella vita sociale, familiare e lavorativa.